E se…
(la Terra non fosse piatta?)
E se… non fosse esattamente come l’abbiamo sentita? Come ci hanno fatto credere che sia?
Non perché ce ne fosse l’intenzione (forse), ma solo perché così si è imparato, tramandando da padre in figlio, per generazioni.
E se non si fossero considerate prospettive diverse o interazioni con altro? O se ci fosse stata anche solo qualche “innocente” omissione, oggi avrebbe lo stesso significato?
E se il lupo della fiaba non fosse proprio cattivo? Magari segue la sua indole, oppure rappresenta l’archetipo di qualcos’altro, di qualcosa che tutti abbiamo dentro e che non è maligno, ma è una forza da gestire e indirizzare per fare cose giuste o ingiuste.
I dotti, i sapienti lo dicono in ogni modo (a volte incomprensibile ma questo – vogliono farci credere – è un nostro limite), i fatti sono lì davanti agli occhi, le prove sono concrete; “seguimi nel discorso, ascolta il giusto…” e non potrai che darmi ragione, ci dicono continuamente. “È evidente. La Terra è piatta!”
E se fossimo stati indotti a vedere, adesso, tante Terre Piatte?
E se fossimo stati convinti a focalizzare lo sguardo solo su un aspetto, magari per interesse di qualcuno o di tanti? Oppure solo per mantenere uno status, un potere? Magari solo per ignoranza… e ammettere la propria ignoranza, si sa, è capacità di pochi Egregi (lat. egregius, ex-grex, ossia: fuori dal gregge).
Far pensare tutti allo stesso modo (non i pensieri superficiali, ma le credenze profonde), inculcare paure, mantenere le coscienze ignoranti e tenere l’attenzione delle persone dove è utile, proprio come si fa quando si vuole ipnotizzare qualcuno, potrebbero essere delle strategie utilizzate per una manipolazione di massa?
Li sento confabulare mentre scrivo, dicono: “non vorrai fare il guastafeste proprio te? La voce fuori dal coro? Vuoi fare la pecora nera o la mosca bianca (a seconda di quale animale gradisci)?”
Guardo le mie Terre Piatte, i miei limiti, quelli imposti dalla condizione d’essere umano e quelli imposti dalle istituzioni e mi accorgo di essere dello stesso colore di tutti voi, di tutti noi, mosca o pecora, di respirare la stessa aria, di navigare nelle stesse acque, spesso torbide, e allora attivo la bussola interna, quella che tutti abbiamo ma che pochi sanno di avere e riescono a utilizzare. Le strumentazioni esterne sono a volte utili, ma ricordiamoci anche che sono, per qualche aspetto e in molte situazioni, mendaci.
E se… il cervello non avesse bisogno di zucchero, come recitava una pubblicità di qualche tempo fa? (il cervello semmai ha bisogno di glucosio, che è una molecola che il nostro corpo può produrre a partire anche dalle proteine o dai grassi; anzi lo zucchero bianco, raffinato – quello della pubblicità, per intenderci – il corpo fisico lo danneggia, tramite vari meccanismi).
E se… proprio quello zucchero di cui ho appena parlato, fosse una sostanza che crea dipendenza e contemporaneamente ammala il corpo fisico (ma poco per volta, così non ti accorgi di niente)? E se il fatto di aggiungere zucchero raffinato a quasi ogni alimento, dai cracker al tabacco di sigaretta, non fosse proprio casuale? Il fatto che sia gradevole al palato, che costi poco e che venga “spacciato” nei supermercati lo rende innocuo (come anche l’alcol, ma è un’altra storia – o forse no!)?
E se… Dio o la Divinità non fosse in cielo a sbirciare giù che facciamo, o non fosse nel tempio con i fedeli che pregano e cantano con voce squillante? Se non fosse nella statuetta, nei libri considerati sacri, nella reliquia? (potremmo averla dentro di noi la Divinità, e contattarla a piacimento, chiederle pareri per dirigere le nostre azioni, per vagliare le nostre credenze, per restare in armonia e salute… potrebbe essere?).
E se… le montagne di soldi raccolte per la ricerca, per combattere questa o quella malattia, fossero usate per scopi diversi? Se le statistiche fossero manipolate ad hoc?
Tutti dovrebbero sapere che la ricerca sul cancro è in gran parte una frode, e che le principali organizzazioni di ricerca sul cancro sono abbandonate nei loro doveri alle persone che le sostengono
Linus Carl Pauling
Dottore di Ricerca e 2 volte vincitore del Premio Nobel per la ChimicaLa mia valutazione complessiva è che il programma nazionale di cancro deve essere giudicato un fallimento qualificato. La nostra ricerca sul cancro degli ultimi 20 anni è stata un totale fallimento.
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